GIACOMO BONIFATI
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17/04/2025 | "Le vespe volano ancora". Corteo in memoria del rastrellamento del Quadraro

Giovedì 17 aprile, in memoria dell'81° Anniversario del Rastrellamento del Quadraro, il settimo Municipio di Roma, l'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), la Rete degli Studenti Medi, il Partito della Rifondazione Comunista, il PCI (Partito Comunista Italiano) e altre organizzazioni e associazioni hanno organizzato un corteo da Piazza dei Consoli fino al Parco 17 Aprile 1944 a Roma, per ricordare il Rastrellamento del Quadraro.
Il rastrellamento del Quadraro, nome in codice operazione Balena (in tedesco Unternehmen Walfisch), fu un'operazione militare tedesca, effettuata il 17 aprile 1944, ai danni della popolazione del quartiere, situato alla periferia sud di Roma, durante la seconda guerra mondiale. Il quartiere popolare del Quadraro era noto come covo di partigiani, di renitenti alla leva, di sabotatori e di oppositori al regime. (1)
Il 17 aprile, il Capo di Stato Maggiore del Reich, Kesselring diede disposizioni precise per far eseguire l’operazione Balena, volta ad arrestare tutti i responsabili dell’azione (il 10 aprile 1944, tre giovani partigiani uccisero tre soldati tedeschi in una trattoria del quartiere) e reprimere chi prestava loro aiuto. L’operazione militare venne effettuata in stretta collaborazione della Sicherheitsdienst [SD, Servizio di Sicurezza], il servizio segreto delle SS il cu comandante fu il tenente colonnello SS Herbert Kappler.
L’operazione militare durò circa mezza giornata, l’intera comunità maschile fu prelevata con la forza da casa e portata nei locali del Cinema Quadraro per essere schedata e avviata agli stabilimenti di Cinecittà, che già dal 1943 erano stati trasformati in campo di concentramento per i prigionieri alleati. Con l’aiuto di SS Italiane e spioni del luogo, i nazisti arrestarono tutti: belli e brutti, commercianti e contadini, impiegati e disoccupati, fascisti e antifascisti, Carabinieri e militari che non avevano aderito alla Repubblica Sociale, nipoti, figli e nonni, comunisti, anarchici, cattolici e repubblicani.
Vennero trattenuti solo gli uomini validi al lavoro di età compresa tra i 16 e 60 anni. Ancora oggi non è chiaro il numero a cui ammontarono gli arrestati, ma confrontando i documenti tedeschi e quelli della parrocchia di S. Maria del Buon Consiglio, sembrerebbe che la cifra poteva essere compresa tra i 707 e i 734 individui. Il colpo di frusta per la comunità della borgata non fu solamente quello legato alla privazione dei propri cari, ma anche e soprattutto quello pertinente all’economia familiare, infatti la deportazione dei soli uomini determinò forti aggravamenti per la sopravvivenza fisica dei nuclei familiari, rimasti senza principale fonte di reddito. (2)


(1) wikipedia.it
(2) ilquadraro.it
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